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Educazione civica 2.0 il nuovo servizio Educativo di Ecosviluppo per le scuole

23 Luglio, 2019

Puro nozionismo quale futuro?

Parlando di scuola viene quasi automatico, in Italia, legare i diversi processi di apprendimento al puro nozionismo, affidando alla scuola il compito di istruire e alla famiglia il compito di educare. Questo tema è molto dibattuto in ambito pedagogico, oltre che per la legittimità dell’affermazione, anche perché la scuola spesso vorrebbe trovare in sé degli spazi educativi propri, ma le ristrette tempistiche non lo concedono. Tante e varie sono le ragioni per cui, al giorno d’oggi, istruzione ed educazione viaggiano per lo più su binari separati tuttavia: l’Istruzione non può fare a meno dell’Educazione e non può esservi Educazione senza Istruzione. L’educazione civica 2.0 vuole essere un primo passo per risolvere il grande squarcio venutosi a creare, permettendo all’educazione di inserirsi in uno spazio di pura istruzione.

Ma a cosa serve l’educazione?

Proviamo a immaginare un bambino: questo, nel corso del suo percorso scolastico, acquisirà una serie di nozioni che andranno a creare il suo bagaglio di conoscenze e lo porteranno ad essere l’adulto del futuro.

Un percorso puramente incentrato sull’apprendimento di nozioni e dati, slegato dal mondo, va a creare un muro divisorio in cui il soggetto resta isolato e tratta ogni argomento come se fosse completamente indipendente e chiuso. Questo tipo di apprendimento risulta sterile non solo dal punto di vista delle relazioni e della socialità, ma anche per la perdita di  potenzialità di apprendimento e crescita. L’educazione si inserisce nel contesto didattico per fornire il metodo con cui disporre “i diversi mattoni”, permettendo di creare un intreccio di conoscenze, valori e azioni che portino alla formazione di un soggetto cosciente e presente del momento in cui sta vivendo. Perciò non si tratta di scegliere tra educazione e istruzione, il punto centrale è l’intreccio di queste nella crescita di ogni individuo. Ecco come le conoscenze si trasformano: non più mattoni impilati a creare un muro, ma strumenti per facilitare l’incontro, il confronto e l’interdisciplinarità.

Riconoscere all’educazione uno spazio proprio come materia significa ritrovare modi e tempi in cui mostrare agli studenti i molteplici legami di ogni realtà e il loro ruolo attivo in questa.

L’aspetto civico del metodo educativo

“L’educazione è un processo di vita e non una preparazione al vivere futuro”
John Dewey

Ciò vuol dire che la scuola attraverso i momenti educativi deve avere a che fare con la vita attuale dell’allievo, con il suo ambiente, con le sue esperienze. Nella società complessa, il bambino, ora, non può partecipare alla vita sociale senza provare smarrimento: compito dell’educazione civica è eliminare la separazione con il mondo esterno e rendere le conoscenze accumulate strumenti di vita, non solo nozioni astratte e sterile bagaglio culturale .

Educazione ambientale non è solo fare “il lavoretto”

Importante è impedire che i momenti di educazione a scuola vengano trasformati in occasioni per recuperare quanto manca da programma oppure come momento di gioco per la classe. Fare educazione ambientale non significa solo fare una bella cornice con materiale di recupero o fare l’analisi della qualità dell’acqua, è molto di più.L’educazione ambientale è il momento in cui l’educatore, appoggiandosi sul lavoro dei docenti, svela il legame tra istruzione e vita reale, trasformando il processo di apprendimento in un’avventura alla scoperta del mondo.