Ecosviluppo non ha intenzioni catastrofiche ma la sensibilizzazione ai problemi dell’ambiente qualche volta necessita di una bella sferzata.
Per questo motivo promuoviamo la lettura di un ottimo articolo della rivista internazionale (15/21 dicembre 2017). Abbiamo aggiunto un punto interrogativo al titolo dell’articolo perchè, anche se le prospettive non sono delle migliori, crediamo nel nostro lavoro e vogliamo essere portavoce di un cambiamento che deve iniziare in ciascuno di noi. Non per noi ma per le generazioni future che di tutto questo non sono assolutamente responsabili.
“I rifiuti possono diventare una risorsa?”
Per capirlo il fotografo Karir Van Lohuzien ha attraversato il pianeta per vedere come alcune grandi città, in quattro continenti gestiscono la loro spazzatura.
Ogni giorno nel mondo si producono 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti solidi, dieci volte in più rispetto a cent’anni fa. La banca Mondiale, che fornisce questi dati, sostiene che se non saranno presi provvedimenti, alla fine del ventunesimo secolo si arriverà a 11 milioni di tonnellate.
La produzione di rifiuti dipende da vari fattori: lo sviluppo economico e culturale di un paese, la sua collocazione geografica, le risorse energetiche che sfrutta, il clima. I paesi più ricchi generano più rifiuti per abitante, soprattutto scarti inorganici (come la plastica, la carta e l’alluminio) ed elettronici (come giocattoli ed elettrodomestici rotti) e in proporzione meno scarti organici. I paesi con un reddito procapite medio o basso producono invece un’alta percentuale di materiali organici tra il 40 e l’85 per cento del totale.
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New York, Stati Uniti
Gli Stati uniti sono il paese che produce più rifiuti al mondo. E New York è la città che ne genera di più: 33 milioni di tonnellate all’anno, per una popolazione di 20 milioni di persone. La maggior parte dei rifiuti di New York finisce nelle discariche e negli inceneritori che si trovano fuori dallo stato.
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Lagos, Nigeria
A Lagos vivono 21 milioni di persone che producono 2 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno. “Non solo la città fatica a gestire i rifiuti prodotti dalla popolazione, ma deve trattare anche quelli che arrivano illegalmente dall’Europa e dagli Stati Uniti” spiega Van Lohuizen.
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Foto di Karir Van Lohuzien – testo tratto dalla rivista L’Internazionale n.1235